Una lapide restaurata per il meletolese Luigi Amedeo Melegari

Domenica 20 giugno, alle 18, la cerimonia di inaugurazione  con canti popolari e gnocco fritto

Data:

14 giugno 2021

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Descrizione

Si sono conclusi i lavori di restauro della lapide commemorativa in ricordo del meletolese Luigi Amedeo Melegari, già ministro, e nato nella frazione di Castelnovo di Sotto nel 1805.

La cerimonia di inaugurazione della lapide si terrà domenica 20 giugno, alle ore 18, al campo sportivo di Meletole. 

Dopo il saluto delle istituzioni, verrà descritta la figura di Melegari. A seguire intrattenimento musicale con canti popolari e gnocco fritto con salumi da asporto per tutti. 

CHI FU MELEGARI 

Nato a Meletole da contadini di modesta condizione, Luigi Amedeo Melegari compie gli studi preliminari presso uno zio canonico, per poi laurearsi in giurisprudenza all'Università di Parma. Tornato nei suoi luoghi d'origine, prende contatti con la locale carboneria e, nel 1831, è tra i promotori dei moti di Reggio. Arrestato nell'aprile dello stesso anno viene assolto, ma la situazione lo induce alla scelta dell'esilio in Francia. Nella città di Marsiglia incontra Giuditta Bellerio, compagna di insurrezione e d'esilio, attraverso la quale entra in contatto con Giuseppe Mazzini; ben presto la frequentazione con Mazzini si farà assidua, e ne diviene uno dei più fedeli e intimi collaboratori. Melegari è tra i fondatori della "Giovine Italia" e, trasferitosi in Svizzera, sarà tra i cinque rappresentanti italiani, con Mazzini, Bianco, Rosales e Ruffini, a firmare il "Patto di Berna", cioè l'atto di fondazione della "Giovine Europa", il 15 aprile 1834. Probabilmente deluso dai continui fallimenti dei moti insurrezionali, Melegari si allontana gradatamente dalle idee mazziniane, fino ad assumere posizioni liberaldemocratiche e costituzionali. Nel 1840 inizia la sua esperienza di docente, prima all'Accademia di Losanna, dove tiene corsi di economia politica, filosofia del diritto e diritto internazionale e, dal 1848, all'Università di Torino, dove assume la cattedra di diritto costituzionale, mantenendola fino al 1860. La sua carriera politico-istituzionale inizia nel 1849 come deputato, per divenire senatore nel 1862. Ricopre anche importanti incarichi diplomatici quali la carica di Segretario generale del Ministero degli Esteri (1862 e 1867) e, successivamente l'incarico di "Ministro d'Italia a Berna", che ricoprirà ininterrottamente fino alla morte. Per un breve periodo (1876-1877) viene chiamato dal Presidente del Consiglio Agostino Depretis a guidare il dicastero degli esteri.
 

Pagina aggiornata il 23/10/2024